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La strada dei casunziei, per scoprire il territorio con… gusto!

La strada dei casunziei, per scoprire il territorio con… gusto!

Un percorso alla scoperta della tradizione enogastronomica più nota del bellunese: è la strada dei casunziei!

I “casunziei” sono un prodotto della cultura Ladina (ve ne abbiamo parlato qui), che non si limita alla testimonianza di un passato ma che può prestarsi ad attualizzare i sapori di un tempo. È come un masticare nella tradizione e gustare l’atmosfera tipica di un momento in cui i tempi e la vita venivano scanditi con una frenesia diversa. E così Confartigianato Imprese Belluno con il contributo della Camera di Commercio I.A.A. di Belluno ha creato la Strada del Casunzei, che raggruppa produttori e punti di interesse culturale in provincia di Belluno.

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ITINERARIO

Museo della Cultura Ladina del Comelico
In uno spazio di 500 mq il visitatore troverà più di 1000 oggetti della vita in montagna, artigianale e rurale dagli anni 1800 fino agli anni 1950. La ricostruzione degli ambienti domestici: cucina, camera oltre a miniature, foto il tutto suddiviso in 15 sezioni.

Museo “ALGUDNEI”
Algudnei è un progetto culturale con il quale il Gruppo di Ricerche Culturali di Comelico Superiore e la Regola di Dosoledo si propongono di divulgare i risultati delle ricerche svolte sul proprio territorio e sulla cultura ladina del Comelico, con l’obiettivo di trasmettere la conoscenza e animare il dibattito locale. Il termine d’invenzione scelto per indicare questo progetto, “algudnei”, unisce in una sola le parole ladine algu = qualcosa, poche cose, diverse e collegate tra loro, e nei = noi  / algu d nei = qualcosa di noi. Uno spazio per raccontare alcuni aspetti di una cultura antica e ricca, la cui esistenza è stata messa a dura prova dalla modernità ma che è sopravvissuta, sebbene in forma frammentaria, ed è ancora capace di raccontare, di parlarci.

MUSEO “CASA ÀNGIUL SAI”
Costalta è unico paese del Comèlico a conservare ancora numerosi esempi di dimore lignee. Negli scorsi anni ottanta nacque l’idea di valorizzare questo patrimonio, adibendo uno dei fabbricati storici più significativi a museo dell’architettura rurale montana. Individuata la struttura rispondente allo scopo, l’associazione “amici del museo di Costalta di Comelico” si occupò del reperimento dei fondi necessari per l’acquisto della stessa, per la sua sistemazione e per l‘apertura al pubblico di quello che prese il nome di museo “Casa Angiul Sai”. L’oggetto più prezioso presente nel museo è l’edificio stesso che costituisce un esempio perfetto di casa in legno d’alta quota costruita con la tecnica “a castello” ovvero blockbau. Grazie poi al sistema audiovisivo interattivo e multimediale di cui ogni locale del museo è dotato, il visitatore viene portato in un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta di quelle condizioni di vita e di lavoro della gente del Comelico che sono perdurate sino agli inizi del secolo scorso.

Panificio Eicher
Il panificio Eicher di Costalta produce, oltre alle tradizionali attività di pane e dolci, i Casunziei delle Dolomiti, che si caratterizzano per la molteplicità delle varianti di ripieno. Tutte con prodotti del luogo, dall’erba primaverile “dota”, ai crauti, all’erba menta, ai funghi porcini, allo speck del Cadore, le variabili sono arrivate a quota 23 gusti. Nei locali del panificio è possibile l’acquisto ed anche la degustazione dei casunziei-csanzoi freschi o congelati.

Museo della Latteria
Il museo è stato costruito nella sede della Latteria Sociale di Lozzo di Cadore (società nata nel 1884) per far rinascere un edificio che non poteva più svolgere la sua funzione originaria dopo il cambiamento economico che ha portato in una decina d’anni, dal 1970 al 1980, alla scomparsa dal territorio delle attività rurali e dell’allevamento bovino. Prima di questa data sia l’economia locale che la sopravvivenza passava attraverso la Latteria alla quale veniva conferito tutto il latte prodotto in paese e che l’esperto “casaro” (mìstro) trasformava in burro, formaggio e ricotta, di cui la gente viveva. Le donne si alzavano la mattina prima dell’alba per mungere le mucche e portare il latte in latteria. La sera al tramonto il rito veniva ripetuto e così giorno dopo giorno senza sosta, con l’unica sospensione nel periodo estivo quando il bestiame veniva portato a monticare (monteà) a Pian Dei Buoi. La latteria permetteva a tutti di avere una buona alimentazione: per secoli i derivati del latte sono stati, insieme ai fagioli, la principale fonte di proteine di cui si cibava la gente del territorio. Per questo è molto importante conoscere un “saper fare” che ha assicurato la sopravvivenza agli abitanti di queste zone. Ogni paese infatti aveva la sua latteria  e produceva il suo formaggio. Oggi tutte sono chiuse con poche eccezioni: in quelle che restano si può ancora assaporare il gusto antico di una lavorazione del latte fatta in modo tradizionale. Nella latteria possiamo osservare le caliére usate per secoli a Monte per fare il formaggio nel periodo della moticazione ma anche le vasche moderne in rame usate fino agli anni ’60. Un itinerario didattico permette a tutti di scoprire come veniva lavorato il latte sia in passato che ai nostri giorni ed è possibile vedere strumenti antichi e moderni utilizzati nelle varie fasi. Una stanza del museo è dedicata alla montiazione con la descrizione degli itinerari tradizionali seguiti dal bestiame per salire e scendere dal Pian Dei Buoi, le foto delle numerose casère che venivano utilizzate in quel periodo, le foto dei pastori  del mìstro che lassù produceva il formaggio. Si possono osservare anche gli indumenti usati nel passato: i pantaloni di fustagno, le camice di canapa tessute a Lozzo, la pèe con la quale il pastore si proteggeva dalle intemperie, i zòcui, zoccoli usati quotidianamente.

Azienda Agricola Centro Cadore
In Centro Cadore, nel cuore delle Dolomiti bellunesi, l’ambiente è salutare e privo di inquinamento.
Tra queste valli, a Lozzo, Vigo e Domegge di Cadore, a 1000 metri d’altitudine, l’Azienda Agricola Centro Cadore ha scelto i terreni migliori, per posizione ed esposizione.

Azienda Agricola Michielli
L’impresa Agricola Michielli è nata nel 2001 con lo scopo di recuperare le aree seminative abbandonate negli anni e ricreare un economia basata anche sull’agricoltura. Visto il successo avuto, non solo per il richiamo che Vinigo di Cadore, piccola terrazza sulla valle sa dare, ma anche per il sapore che la terra da ai prodotti coltivati senza l’aggiunta di prodotti chimici, di anno in anno è stata aumentata la superficie coltivata arrivando a produrre nel 2004 ben 4  tonnellate di ortaggi misti, in maggioranza  patate e cappucci per cui Vinigo è noto, e una abbondante produzione di fagiolini, fagioli, zucchine e cetrioli oltre a tanti altri prodotti.
Da sempre specializzata nella coltivazione della Rapa che viene utilizzata per la produzione del Casunziei, una specialità enogastronomica della Ladinia Dolomitica Veneta. I Casunziei sono ravioli a forma di mezzaluna, ripieni di un impasto a base di rape rosse che vengono conditi con burro fuso, semi di papavero e ricotta affumicata.

Piccola Gastronomia Snc
Un’attività a conduzione familiare. Dal 1988 attiva con l’obiettivo di proporre prodotti genuini e promuovere le pietanze locali come il noto prodotto locale:”Casunziei”. Pasta fatta a mano in una location abbracciata dalle Dolomiti Bellunesi a pochi chilometri dalla nota località turistica, Cortina e dal confine con l’Austria.

Ristorante Croera
La qualità delle proposte gastronomiche, la consapevolezza dell’importanza del cibo genuino, la professionalità e la cortesia che da quarant’anni circa contraddistinguono il locale hanno fatto di Croera un punto di riferimento per tutti i clienti che puntualmente, da più generazioni, omaggiano della loro presenza durante l’anno e nel periodo di soggiorno tra le nostre montagne.

Museo Storia Naturale Olimpia Perini “Capeto”
Il Museo Olimpia Perini “Capeto” si trova a Borca di Cadore, nel cuore delle Dolomiti. Aperto nel 1984, è frutto di una lunga e appassionante opera di ricerca e catalogazione svolta da un ristretto numero di persone di Borca di Cadore, avvenuta molti anni prima dell’apertura del Museo.
Nel Museo trovano spazio numerose raccolte di insetti, viperidi, uccelli, lepidorotteri, nonchè testimonianze sulla geologia delle Dolomiti.
Tra le persone che si sono impegnate nella ricerca, vi era Olimpia Perini, a cui è dedicato il Museo. Nata a Borca di Cadore il 13 marzo del 1878, Olimpia Perini fu una valente maestra elementare, che elargì i tesori della sua mente e del suo cuore ad intere generazioni. La maestra Olimpia fu, descrivendola con un termine moderno,”Ecologo”, perché insegnò l’ambiente, l’uomo, la flora, la fauna ed i rapporti che legano tra loro questi elementi della terra, la nostra terra.
Il Museo di Storia Naturale, in un paese come Borca, significa anche offrire l’occasione ai giovani di fermarsi a pensare alla vastità e all’importanza della natura.

Museo delle tradizioni popolari di San Vito di Cadore
Il “Comitato promotore per il Museo Etnografico di San Vito di Cadore” nasce nel 1986, ma l’opera di raccolta delle migliaia di oggetti iniziava già molti anni prima ad opera del suo storico Presidente: il sig. Cesarino De Vido.
Ad oggi si possono vantare due sedi in edifici di notevole valore storico-architettonico: l’ex latteria Sociale di Resinego e l’ex Stazione ferroviaria del “Trenino Azzurro delle Dolomiti”.
Nella prima, sita in via Senes, 7 trova spazio la maggior parte degli oggetti raccolti divisi in varie sezioni per tipologia di antiche lavorazioni: falegnameria, latteira, sport, agricolutra, cucina con “fogher”, pompieri comunali, inoltre si possono ammirare le riproduzioni in scala di un ponte in legno e di un mulino ad acqua.
Nell’ex Stazione, che si trova lungo la pista ciclo-pedonale, si possono ammirare fotografie storiche e il modellino funzionante del “Trenino Azzurro delle Dolomiti” che ha collegato Calalzo a Dobbiaco dal 1921 al 1964.

 

Fonte: www.discoveringartigianato.com 

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