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10 luoghi segreti di Venezia da scoprire

10 luoghi segreti di Venezia da scoprire

La città più bella del mondo, con le sue calli e i suoi palazzi antichi, si svela anche nei piccoli dettagli: ecco allora alcuni luoghi segreti di Venezia da esplorare!

Venezia è stupenda, lo sappiamo. Ma è anche una città ricca di bellezze da svelare, misteri affascinanti e storia da ripercorrere. E sono tanti i luoghi segreti di Venezia da scoprire: noi ne abbiamo scelti 10, per proporvi itinerari sorprendenti per esplorare la città, fuori dai più tradizionali tour e tracciati, tra shopping e musei!

10 luoghi segreti di Venezia da scoprire

  1. La Venezia industriale
    Riuscite ad immaginarla? Una Venezia fatta di stabilimenti industriali e opifici: bene, la città ne conserva ancora diverse tracce, come la Fabbrica Birra Venezia, originariamente localizzata a Santa Chiara (vicino a Piazzale Roma), poi trasferita ad inizi del ‘900 alla Giudecca, proprio accanto al Mulino Stucky, per poi lasciare il posto alla Dreher e infine ad un’area residenziale, come oggi si può ammirare.
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  2. La Torre dell’Orologio
    L’edificio. situato in Piazza San Marco e costruito tra il 1496 e il 1499 dall’architetto Mauro Codussi, presenta il quadrante dell’orologio in oro e smalto blu e segna ora, giorno, fasi lunari e zodiaco. L’Orologio è dotato anche di un meccanismo a carillon, attivato tradizionalmente solo nei giorni dell’Epifania e dell’Ascensione. Allo scoccare di ogni ora, il pannello laterale delle ore si apre per lasciare passare un carosello di statue in legno rappresentanti i personaggi della Natività e i Re Magi. Le statue, trascinate da un meccanismo a binario lungo la piattaforma semicircolare posta sopra al quadrante, rientrano poi nella Torre attraverso il pannello laterale dei minuti situato dal lato opposto dell’Orologio. Cominciando dal tramonto del sole alle ore 18, la giornata era divisa in 24 ore e quindi i quadranti furono graduati da 1 a 24.
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  3. Quello strano ratto…
    Il fusto di una colonna situata in fondo a Calle del Tragheto, nei pressi della Chiesa di San Felice e di fronte al Canal Grande, presenta il graffito di un ratto dalla lunga coda, datato 1644. Cosa significherà? Nessuno sa spiegarlo con certezza, ma testimonia quanto fu prezioso il mantenimento di colonie di gatti in città.
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  4. Il più basso sotoportego di Venezia
    Si trova in campo Ruga ed è il Sotoportego Zurlin, semplicemente il più basso della città, sotto al quale possono passare solo i piccini. La corte Zurlin, raggiungibile attraversando il sotoportego, è un luogo denso di mistero e leggende: un medico raccontò di essere stato chiamato dalla figlia di una donna malata ma, secondo la leggenda, pare avesse visto il fantasma della ragazza stessa, morta da un mese.
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  5. Il canale… sotterraneo
    L’unico canale sotterraneo di Venezia parte del Rio del Santissimo e passa sotto il coro della Chiesa di Santo Stefano. E con l’alta marea? Sconsigliato, sicuramente!
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  6. Le due colonne “diverse” di Palazzo Ducale
    Due colonne del loggiato superiore di Palazzo Ducale sono rosa, a differenza delle altre, tutte bianche. La leggenda racconta che il Doge in occasione delle cerimonie, prendesse posto esattamente in mezzo alle colonne “diverse”, luogo dal quale venivano anche annunciate le sentenze di morte e il rosa ricorderebbe proprio il colore del sangue dei condannati. Capitava anche che il patibolo fosse collocato tra le due colonne della Piazzetta, di fronte alla Torre dell’Orologio, in modo che il condannato potesse vedere l’ora esatta della sua fine.
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  7. Il grottino del ghiaccio
    Il rigoglioso giardino di Palazzo Rizzo-Patarol, oggi sede dell’Hotel dei Dogi, nasconde un grottino del ghiaccio tra piante secolari e un tappeto di edere e pervinche. Il grotin del giasso, in mattoni a forma di cupola, creava un tempo un ambiente simile a una cantina, refrigerato per la presenza di blocchi di ghiaccio e ideale per conservare le riserve alimentari destinate alle cucine del palazzo.
  8. La pala d’argento
    Se la Basilica di San Marco possiede una pala d’oro, la Chiesa di San Salvador ne ha una d’argento, sconosciuta non ai turisti e persino ai veneziani, semplicemente perché visibile soltamente tre volte all’anno: a Natale, a Pasqua e per la Trasfigurazione di Cristo, il 6 agosto. Il resto dell’anno si trova dietro il quadro di Tiziano La trasfigurazione del Cristo che, con un sistema di contrappesi, scompare dietro all’altare della chiesa permettendo di ammirare la pala.
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  9. La testa d’oro
    Chi gira per Venezia con lo sguardo all’insù potrà scoprire una strana testo dorata passeggiando verso destra ai piedi del ponte di Rialto sul lato di San Bartolomeo. Si tratta di una scultura in bronzo appesa nei pressi dell’antica insegna della Spezieria “Alla testa d’oro”, appunto. Che significa? Posta in un periodo nel quale in pochi sapevano leggere, la testa d’oro era facilmente riconoscibile da tutti, e permetteva a chiunque di giungere dallo speziale più famoso della città dove si produceva la più efficace Theriaca, un rimedio naturale ritenuto in grado di curare ogni malanno.
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  10. E a Burano… la casa di Bepi!
    Si trova sul corso principale di Burano e apparteneva a Giuseppe Toselli, conosciuto dagli isolani come Bepi Suà (sudato), venditore di caramelle e appassionato di cinema, nato nel 1920. Durante le sere d’estate amava proiettare i film nella piccola corte di fronte alla casa multicolore da lui stesso dipinta. Alla sua morte (nel 2002), la casa è stata totalmente restaurata con l’utilizzo della stessa tecnica usata di Bepi.
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Ilaria Rebecchi è una giornalista veneta appassionata ed esperta di comunicazione a 360°.
Ama parlare, scrivere e raccontare storie, soprattutto se riguardano ciò che è bello, dalle arti alle idee e ai personaggi.
Multitasking creativa dal digitale alla carta stampata, è anche copywriter e digital strategist con nel cuore la critica musicale e cinematografica.

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2 commenti

  1. Molto bello come articolo, anche a noi piace sempre ricordare che Venezia ha molto altro da offrire oltre alle solite mete turistiche! In redazione speriamo che articoli come questo aiutino a far conoscere meglio la nostra amata città

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